La corretta gestione della catena del freddo è nell’interesse di tutti

La definizione
Catena, di per sé, indica un concatenarsi di elementi.
La catena del freddo è dunque un insieme di procedure consequenziali – volgarmente le definiamo step – che servono a preservare e garantire la massima qualità del prodotto, dalla produzione al trasporto, fino alla vendita. Lo scopo della catena del freddo è conservare al meglio il prodotto garantendone l’integrità, gli standard igienici e tutelando il consumatore dal punto di vista della sicurezza alimentare.
False convinzioni
Alcuni credono che gli obblighi e le normative riguardanti il corretto mantenimento della catena del freddo interessino solo i prodotti surgelati. Sbagliato!
Vale anche per gli alimenti refrigerati la cui temperatura ideale per la conservazione potrebbe essere anche “in positivo”, ovvero oltre gli 0°C.
Per quanto riguarda i surgelati, invece, c’è una soglia limite: la temperatura massima consentita è di -18°. Tuttavia è previsto che, se pur per brevi periodi, durante le varie fasi della catena, la temperatura possa innalzarsi fino ad un massimo di 3°C rispetto alla temperatura ottimale.
Ciascun anello è un elemento essenziale
Ogni singolo step della catena è fondamentale. Non adempiere ai protocolli e non rispettare le normative, anche solo per uno di questi step, potrebbe ridurre la shelf-life del prodotto o, peggio ancora, alterarne la qualità sanitaria. È necessario dunque rispettare tutti i parametri e le prassi previste in ciascuna delle seguenti fasi:
- Carico del prodotto dalla sede del produttore sui mezzi di trasporto appositi;
- Scarico del prodotto nel luogo di distribuzione;
- Trasporto del prodotto, contenuto nei cartoni, sulle pedane;
- Trasporto dei cartoni;
- Stoccaggio nelle celle frigorifere intermedie;
- Esposizione nei banchi di vendita.
Chi garantisce la continuità della catena?
Diversi attori – dal produttore al trasportatore, fino al distributore – concorrono al mantenimento della catena del freddo. Come dicevamo all’inizio è nell’interesse di ciascuno di essi garantire la qualità del prodotto, quindi la sicurezza dei consumatori finali.
Per questo motivo, ognuno è chiamato a seguire le norme vigenti e ad utilizzare gli strumenti a sua disposizione per controllare che le procedure vengano eseguite in maniera corretta. Questo interessa dunque anche i trasportatori, con cui in passato abbiamo avuto modo di confrontarci sull’argomento (come in quest’intervista
Come si cresce, come ci si espande. L’esempio della famiglia Amoruso) e torneremo a farlo.
Il mezzo di trasporto: un elemento fondamentale
Anche i mezzi di trasporto – ambito che ci compete – sono equipaggiati con strumenti che permettono agli operatori di tenere sotto controllo la temperatura. La temperatura è quella dell’aria presente nel vano di trasporto. Essa viene registrata automaticamente ogni 5 minuti, se il viaggio dura meno di 24 ore; oppure ogni 20 minuti, se il viaggio ha una durata superiore. I dati devono essere conservati e messi a disposizione degli Enti preposti ai controlli.
Per quanto riguarda la distribuzione locale, i mezzi devono essere dotati di un termometro ben visibile che indichi la temperatura dell’aria nel vano di trasporto.
I punti fermi della filosofia SV Noleggio
SV Noleggio si adopera da sempre per garantire la sicurezza alimentare e la soddisfazione dei proprio clienti attraverso una serie di operazioni e sistemi.
Gestisce tutti gli aspetti normativi, al fine di garantire una completa conformità alle regole sanitarie europee, in ogni circostanza e in ogni momento.
Il parco macchine SV Noleggio è costituito da veicoli dotati delle più nuove tecnologie del mondo della refrigerazione e quindi all’avanguardia. A conferma di tutte le qualità caratterizzanti i propri mezzi, SV propone tutti i furgoni isotermici omologati FNA/COFNA/FRC.
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